Trentino: Bellissima e buonissima Val di Non

Non uno ma dieci, cento, mille motivi per visitare la Val di Non, in Trentino, un paradiso verde, regno della mela più famosa d’ Italia,  disegnato da tre altopiani che si rincorrono in successione, con colline dolci, canyon vertiginosi, boschi, montagne, castelli e paesini di carattere. Ce n’è insomma per tutti i gusti e le famiglie con bambini hanno solo l’imbarazzo della scelta.

Su e giù per montagne e laghi

gruppo maddalene trentino

 

Tante le passeggiate alla portata di tutti lungo i pendii del Monte Peller, delle vette dell’ Alta Anaunia (Penegal, Macaion, Roen) o nel Gruppo delle Maddalene, che chiude la valle a nord, punteggiato da pascoli e malghe d’alpeggio. E poi c’è il prezioso collegamento con la valle di Tovel, nel Parco Naturale Adamello Brenta, un affresco selvaggio e incontaminato, con il lago omonimo, bellissimo in tutte le stagioni. Oggi le sue acque regalano riflessi verde-azzurro, ma fino alla metà degli anni 60 del secolo scorso, erano famose perché, in estate, si coloravano di un rosso acceso, rendendo il paesaggio semplicemente fiabesco e tenendo a battesimo storie e leggende cariche di suggestioni. Il giro del lago è una passeggiata piacevolissima, che richiede un’ ora e mezzo circa di camminata; vi consigliamo di far tappa alla Casa del Parco Lago Rosso, dedicata all’ orso bruno, simbolo di questi luoghi, reintrodotto agli inizi degli anni duemila.

 

Andar per canyon con mamma e papà

Grazie alla sua particolare conformazione morfologica, la Val di Non è stata di recente ribattezzata la valle dei canyon, perché ricca di gole, strette pareti di roccia, cascate d’acqua cristallina, che si nascondono tra foreste e piccoli borghi contadini, Un mondo segreto, rimasto per secoli inaccessibile, che si apre oggi agli occhi dei visitatori che, muniti di caschetto e ricetrasmittenti hanno modo di scoprire una dimensione magica e avventurosa della valle, assaporandone la totale fusione con la natura.  Due dei percorsi costruiti nella roccia, il Canyon Rio Sass e il Parco Fluviale Rio Novella, si visitano accompagnati da guide esperte, che ne illustrano le bellezze e le particolarità naturalistiche.

Una montagna di sport

ciaspolada trenitno

 

Tutti in bici o in mountain bike sulla ciclabile della Val di Non, oppure sulla ciclopedonale dell’alta valle, nel territorio delle Maddalene o sui percorsi di Dolomiti di Brenta Bike, Itinerari entusiasmanti tra boschi, prati, radure e paesini ricchi di fascino.

Se amate l’acqua, non perdete un’escursione in canoa sul lago di Santa Giustina o la scoperta di luoghi dal fascino primitivo, come il Parco Fluviale Rio Novella o il Canyon Rio Sass.

Ma è in inverno che la Val di Non sfoggia il suo profilo più inedito, proponendosi come luogo per sport bianchi alternativi. E’ qui che è nata la Ciaspolada, la celebre corsa con le racchette da neve, che richiama ogni anno curiosi e appassionati da tutto l’arco alpino. Impianti di risalita per lo sci da discesa e lo snowboard funzionano invece al Passo della Mendola e sull’altopiano della Predaia, con tante proposte anche per le famiglie con bambini che possono contare su coloratissimi parchi gioco sulla neve.

Sulla funicolare più vecchia d’ Europa

Da non perdere assolutamente, una gita sulla funicolare più vecchia d’Europa, inaugurata nel 1903, che copre in soli 12 minuti il tratto dal Passo della Mendola al paese di Sant’Antonio, nei pressi di Caldaro (Bz), regalando panorami fantastici sulla valle dell’Adige. I suoi instancabili vagoncini rossi fanno su e giù, superando una pendenza media del 40%, che in alcuni tratti diventa però del 64%, rendendola la più ripida del Tirolo.

La buona valle, mele & co.

mele val di non

In questo angolo di trentino nord – occidentale si estende un grande frutteto di circa 7mila ettari, in cui si coltiva l’unica mela DOP d’Italia, la celebre Melinda, che tiene a battesimo una vera e propria Strada della Mela e dei Sapori. Le stagioni più indicate per visitarla sono la primavera, quando i meleti sono in fiore e l’autunno, tempo di raccolta. Ma in questi ambienti genuinamente rurali, il tour dei sapori si arricchisce di molto altro, a cominciare dai formaggi fatti col latte di pascolo come Trentingrana e Casolét; da salumi particolarissimi come la Mortandela, fino al  Groppello di Revò, un vino prodotto sulle sponde del lago di Santa Giustina.

Nel segno della rosa

Gallica o Centifolia? Delle Alpi o Cinese? Rambler o Muscosa? Sono più di 400 le varietà di rose nel Giardino della Rosa a Ronzone, un piccolo anfiteatro naturale a mille metri di quota, incastonato in un paesaggio agrario dai tratti primitivi, tra prati, boschi e vette montuose. Visitarlo (è aperto da giugno a ottobre) significa compiere un profumatissimo giro del mondo tra le tante varietà di rose e roseti, alcuni antichi e rari, ciascuno con la propria storia, i propri colori e il proprio fascino.

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