Napoli Sotterranea e una vacanza avventurosa in famiglia
Se conoscete un po’ la città di Napoli sapete già che ci sono molte ragioni per una vacanza in famiglia da queste parti: un giro tra i presepi di San Gregorio Armeno, una passeggiata sul lungomare o una gita alla scoperta del Vesuvio che con la sua mole domina il golfo sono infatti tutte cose che da sole valgono il viaggio.
I bambini poi non sapranno resistere alle bontà gastronomiche che hanno reso famosa questa città partenopea: le frolle e le ricce, servite calde ad ogni angolo della strada, i babà, la pastiera ma anche la pizza, da cui sarà difficile tenerli lontani visto che in città pare essere disponibile a tutte le ore e soprattutto acquistabile anche “da passeggio” per la gioia del palato dei piccoli.
Se però avete voglia di far vivere ai vostri bimbi un’esperienza diversa e una piccola avventura tutti insieme una meta da non mancare è di certo la Napoli Sotterranea, ovvero quel tratto di tunnel e cisterne che si stende sotto la città ad una profondità che arriva fino a quaranta metri.
 
Gli scavi nel sottosuolo dell’antica Neapolis furono iniziati dagli antichi Greci e utilizzati come cave estrattive, ma fu con i Romani che il reticolo dei sotterranei fu ampliato per servire da acquedotto, fornendo acqua alle fontane e alle case della città.
Abbandonati poi dopo una grande epidemia di peste, visto che la permeabile roccia tufacea consentiva il passaggio dei batteri dalla rete fognaria sovrastante permettendo il diffondersi dell’epidemia, i cunicoli furono poi nuovamente utilizzati durante la Seconda Guerra Mondiale dalla popolazione per sfuggire ai bombardamenti.
In quegli anni intere famiglie trovarono rifugio nel sottosuolo di Napoli, vivendo al loro nei cunicoli, come testimoniano gli arredi e i graffiti che ancora rimangono come ricordo perenne e emozionante di quel difficile momento della città. 
Uno degli ingressi alla Napoli Sotterranea è proprio nel cuore del centro storico della città, proprio a fianco ad una delle pizzerie più famose di Napoli, la Pizzeria dei Decumani.
Già la porta di ingresso da sola non mancherà di incuriosire i più piccoli che da lì a poco, saranno accompagnati, insieme ai loro genitori, nel ventre della città, da una delle pazienti e gentili guide dell’Associazione che gestisce queste cavità e che organizza, a distanza di circa un’ora l’una dall’altra, le visite della durata di quasi due ore.
Napoli sotterranea - i giochi
Napoli sotterranea – i giochi

Dopo una spiegazione iniziale e una serie che pare  infinita di scalini, la temperatura si abbassa e inizia la visita vera e propria, tra cisterne e lunghi corridoi

Lì i più piccoli rimarranno a bocca aperta vedendo, proprio lì nei tunnel bui e freddi, alcuni giocattoli che paiono addormentati, che appartennero ai bimbi che, durante la seconda guerra mondiale, trovarono rifugio insieme alle loro famiglie ne ventre della città mentre la loro curiosità sarà tanta quando sul loro cammino incontreranno un piccolo giardino – un esperimento di una piccola serra con alcune piante coltivate proprio all’interno della Napoli Sotterranea – o gli attrezzi del pozzaro, che ha dato origine alla leggenda del “monaciello napoletano“, di cui ascolteranno ammutoliti la storia.
Ma non è finita, tra una svolta e l’altra dei corridoi umidi i bambini incontreranno le bombe inesplose che ancora rimangono a ricordo dei bombardamenti serrati che devastarono la città nel 1942, la sala delle monache, dove veniva conservato il vino tufanello, la cisterna piena d’acqua – piccolo lago nel cuore della città – e infine il teatro.
Per i bambini più coraggiosi poi il momento culminante della visita sarà affrontare il cunicolo buio illuminato solo dalla sola delle candele. In questo stretto budello buio si entra in fila indiana, uno dopo l’altro, tenendo in mano una candela, camminando piano tra le mura strette in un’avventura emozionante che renderà indimenticabile l’esperienza dei bambini più grandicelli.
 
Tra i passaggi umidi di questa città sotterranea pare di stare lontani chilometri da Napoli, dal suo traffico caotico, dalle sue voci e dai suoi mille profumi, dai motorini, dai panni stesi e dall’inebriante profumo di caffè che esce dai suoi bar.
Alla fine però si risale in superficie e la città torna a farsi sentire, brulicante di vita e di colori, con il suo sole e il mare poco lontano e il momento è quello giusto per assaporare una fetta di pizza, magari una di quelle fritte che servono calde e invitanti, alla Pizzeria da Michele, proprio poco lontano!
 
 

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